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Quando si sta male, si vuole solo trovare il modo di stare bene: è un’affermazione incontestabile. La medicina ufficiale ha la brutta abitudine di pensare al corpo umano come se questo fosse una macchina. Lo scompone, pezzo per pezzo, e quando un “pezzo” accusa dei disturbi, l’unica preoccupazione è di rimetterlo in sesto. I medicinali in tale senso sono sintomatici, curano il sintomo, e non guardano se la “cura” di quel sintomo possa provocare nuovi disordini in altri organi. Ecco perché quasi tutti, oggi, cercano di rivolgersi – economia permettendo – alle terapie naturali.
Poi, magari per caso, scopriamo che le erbe per la cura fitoterapica che ci sono state prescritte non siamo nemmeno sicuri che provengano da coltura incontaminata. In Italia, infatti, non è obbligatorio che i negozianti vendano erbe e piante per fitoterapia di chiara provenienza biologia. Questo significa che la tisana che così diligentemente ci prepariamo può essere un elisir di pesticidi, dato che le erbe più a buon mercato provengono dai mercati dell’Est, dove abbonda l’uso di diserbanti.
Oppure ci accorgiamo che non sempre il centro medico “naturale” segue princìpi (e specifiche attenzioni, come per esempio l’utilizzo di adatti in cui riporre le sostanze naturali) veramente naturale, ma anzi continua a pensare al nostro coro come a un insieme di pezzi separati l’uno dall’altro, e a comportarsi di conseguenza.
Che cos'è la naturopatia
Rivolgerci alla naturopatia, allora, potrebbe aiutarci a risolvere alcuni dei nostri problemi. Ma che cos’è la naturopatia? Il termine “naturopatia” deriva dall’inglese nature path e significa “sentiero naturale” ovvero “che segue la natura”. La naturopatia applica il pensiero ippocratico di risvegliare le capacità offerte dalla natura per ristabilire e riequilibrare i processi alterati. Quando lo stato di salute è compromesso il soggetto dovrebbe poter ritrovare in se stesso le capacità di autoguarigione. Le tecniche di naturopatia permettono di mettere in moto quei meccanismi di autoguarigione già presenti in ogni individuo. La naturopatia non si occupa di eliminare i sintomi, la salute infatti non si ritrova con la semplice eliminazione del sintomo, ma di attivare la guarigione. Questa avviene quando le cause della malattia vengono eliminate.
Per poter eliminare le cause che hanno portato alla disfunzione o alla malattia, bisogna attuare un attento processo di individuazione. Innanzitutto bisogna prendere l’individuo nel suo contesto ambientale. L’uomo non è separato da ciò che lo circonda. È importante considerare e valutare i fattori ambientali e imparare a interagire con ciò che si rapporta con l’individuo. Il naturopata diventa a questo punto una specie di insegnante di vita perché aiuta l’individuo a comprendere in che modo può equilibrare le sue energie vitali in modo che si sintonizzino con le energie della natura. Da qui la comprensione della giusta alimentazione e dei giusti ritmi di vita.
La teoria degli umori
Utilizzando le metodiche di valutazione dello stato energetico del paziente, il naturopata è in grado di valutare gli scarti metabolici e tossinici dell’organismo. Questi determinano la qualità della capacità fisica dell’individuo di organizzarsi e di rispondere alla sollecitazione degli stimoli esterni mettendo in moto i propri meccanismi di difesa. Tecniche come quelle della iridologia o della biorisonanza permettono al naturopata di comprendere il sovraccarico metabolico, le eventuali intolleranze alimentari, e la conseguente carenza energetica dell’organismo. A questo punto il naturopata è in grado di appurare se c’è il terreno idoneo, cioè la predisposizione del soggetto all’insorgere delle disfunzioni. Il terreno carente è tendenzialmente predisposto alla malattia. Questo lo si evidenzia con la presenza o meno di tossine e nell’ereditarietà. Nell’essere umano ci sono dei liquidi che, oltre a condurre le sostanze benefiche all’organismo, come le vitamine e i minerali, conducono pure degli scarti tossinici. Questo accumulo di tossine può essere la causa di molte malattie, che si potranno sviluppare in seguito, ma anche non sviluppare, a seconda di come l’ambiente interagisce con quell’individuo. Il Naturopata dovrà come prima cosa consigliare delle cure drenanti, cioè depurative, in grado di eliminare la presenza di queste scorie e, in tal maniera, migliorare il terreno organico del paziente.
L'energia vitale
Nella naturopatia un altro concetto fondamentale è quello che afferma l’esistenza di una “energia vitale” alla base di ogni manifestazione della vita. La tradizione sanscrita la chiama prana, i cinesi la chiamano chi, i giapponesi ki. Ogni manifestazione vitale è tale proprio perché è presente questa energia vitale. La medicina classica non utilizza questo concetto, che reputa non scientifico. Invece, con le metodologie della naturopatia il naturopata è chiamato a valutare la “capacità vitale” del soggetto e ad aiutarlo a conservare questa carica vitale. È la presenza di questa forte carica vitale che permette la salute. Se questa si indebolisce, dovrà essere rivitalizzata per permettere poi di ritrovare il benessere instaurando un processo di autoguarigione. La malattia si evidenzia, per lo meno in una prima fase, a causa di una carenza energetica. I batteri e i virus entrano in gioco solo quando il terreno organico offre loro la possibilità di proliferare. Il terreno si indebolisce quando la carica vitale diminuisce.
Attenzione all'individuo
In naturopatia, infine, l’attenzione viene focalizzata sull’individuo, mentre nella medicina classica solo sull’elemento estraneo che attacca l’uomo. La medicina classica, infatti, utilizza la sua conoscenza per combattere i virus e i batteri, identificati come le uniche cause della malattia. L’attenzione non viene dunque rivolta a rivitalizzare l’intero individuo, come invece fa la naturopatia, ma solo a combattere la causa esterna. Il naturopata, in un certo senso, deve applicare quel proverbio che dice “Quando il cavallo è stanco, non devo togliere il peso, ma rafforzargli i muscoli”. Se siamo attaccati da batteri e virus non è importante trovare un vaccino specifico per ognuno di loro, sono in troppi per riuscire a combatterli efficacemente tutti. Inoltre, per una serie di reazioni biologiche, questi diventano spesso più virulenti quando vengono attaccati! Il problema è causato dal fatto che l’uomo debole, con scarsa energia vitale, presenta un terreno debole che offre la possibilità a batteri e virus di proliferare.
La naturopatia offre insomma non solo un sistema di cure, ma un intero, evolutivo sistema di pensiero terapeutico.
L'AUTRICE DEL POST VALENTINA D'ELIA
Valentina D'Elia è caporedattrice di Area51 Publishing. Ha pubblicato, fra gli altri, Conoscere la bioenergetica.
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