SCARICA SUBITO GRATIS UN AUDIO ESCLUSIVO DI CRESCITA PERSONALE E 5 POESIE MOTIVAZIONALI!
SCOPRI RADIO AREA51 PUBLISHING: LA PRIMA RADIO INTERAMENTE DEDICATA ALLA TUA CRESCITA PERSONALE
LA FEDE, OLTRE LE RELIGIONI

Autore del post: William Atkinson
TUTTO È BENE
E allora sciogli ancora di più la tua mente dalla prima impressione, liberati ancora di più da ciò che sembra e abbraccia la nuova, vera prospettiva delle cose: non cosa sembrano, ma cosa sono.
Renditi conto che, allo stesso modo in cui ciò che oggi ti sembra male, domani non ti sembrerà altro che un momento della tua vita che ti ha portato esperienze, insegnamenti, lezioni, tutto nell’universo funziona esattamente nello stesso modo. Il male apparente non è altro che o un errore rispetto al bene o un’esperienza temporanea, affinché tu possa apprendere la lezione dell’errore e l’insegnamento del bene.
Se potessimo vedere infatti esattamente le cose come sono, ci renderemmo facilmente conto di come tutto sia bene. A quel punto, raggiunta la consapevolezza del solo bene che agisce nell’universo, raggiungeremmo anche l’integrazione con quel solo bene, diventeremmo noi stessi parte di quel solo bene, di questo solo Uno. E allora tutto sarebbe sempre come esattamente è, senza più distinzione tra apparenza e realtà, tra visibile e invisibile.
FEDE, RAGIONE, CONOSCENZA
C’è un modo in cui possiamo vedere il tutto come uno, ed è il modo che Gesù di Nazareth ha chiamato la via della fede.
Sapevi che la fede nasce dalla ragione? Fede e ragione sono inseparabili, nonostante il fatto che noi siamo soliti, proverbialmente, condannare “la cieca fede”. La fede è “credere senza vedere”, come disse Gesù:
“Perché mi hai veduto, hai creduto: beati quelli che pur non avendo visto crederanno!” (Giovanni 20, 29)
Ma la fede ha anche sempre una ragione per credere. E la ragione, la capacità di ragionare, si basa sul livello di conoscenzadi colui o colei che pensa. La facoltà di ragionamento non sbaglia mai; la ragione è infatti nient’altro che uno strumento, con delle sue precise regole. Uno strumento non può mai essere sbagliato. È il modo in cui lo si usa che può esserlo. E ciò che aziona il ragionamento è la conoscenza. Perciò è la conoscenza che può essere errata: premesse errate o incomplete inevitabilmente portano a conclusioni errate o incomplete.
Perciò la tua fede, attraverso lo strumento della ragione, dipende dalla conoscenza!
Se la tua fede si basa su un ragionamento basato su presupposti errati o incompleti, allora è certo che essa andrà in frantumi.
Supponiamo, per esempio, che la tua fede in Dio sia basata sul fatto che tua madre, in cui credi incondizionatamente, ti ha detto che la Bibbia è “la Parola di Dio”. Col tempo imparerai che tua madre non è la guida infallibile che pensavi, e tutta la tua struttura di ragione e fede crollerà a meno che tu non abbia nel frattempo scoperto altre premesse, cioè abbia acquisito nuove conoscenze, su cui edificare i tuoi ragionamenti di fede.
APPARENZA DELL'UNIVERSO
L’universo visibile, oggi, per come si è evoluta la conoscenza non soltanto in campo scientifico, ma anche e soprattutto in campo mentale e spirituale, presenta un’infinità di premesse che permettono di elaborare ragionamenti esatti quali ragionare. La conoscenza acquisita in campo mentale e spirituale ci mostra infatti con evidenza dome dietro tutti i fenomeni, vi è un’unica forza intelligente, la cui azione produce tutte le cose visibili e invisibili.
Questa conoscenza non è certo nuova. Ascolta quanto diceva uno dei più grandi pensatori medievali, Giovanni Scoto Eriugena, oltre mille anni fa, nel IX secolo dopo Cristo.
Natura è il nome generale di tutte le cose che sono e di tutte quelle che non sono. Poiché non possiamo pensare niente che non sia compreso in questa parola.
Giovanni Scoto Eriugena scriveva questo nel primo libro della sua maestosa opera sulla natura divina dal titolo Sulle nature dell’universo. E già allora diceva che nel concetto di Natura dobbiamo includere sia ciò che è, ciò che è visibile, sia ciò che non è, ciò che è invisibile. La Natura, in altre parole, include sia la dimensione fisica sia la dimensione metafisica, sia il visibile che l’invisibile, sia il materiale che lo spirituale. Ed è nella forza spirituale che va ricercata l’origine di ogni manifestazione materiale.
Eppure ancora oggi, mille anni dopo Giovanni Scoto Eriugena, così come duemilacinquecento anni dopo Aristotele, dopo tutto questo tempo in cui siamo in possesso di questa conoscenza, la ricerca scientifica continua ad andare nella direzione opposta, a seguire unicamente le tracce del visibile, ignorando – quando non deridendo – l’idea che vi sia una forza invisibile, intelligente e invisibile, da cui l’universo origina. E questa ostinazione materialista nonostante il fatto che la scienza sappia per certo che l’ottanta per cento di ciò che compone l’universo non è conosciuto, viene chiamato materia oscura ed energia oscura. L’ottanta per cento! Eppure nonostante tutto questo, le credenze materialiste sono così radicate nel metodo scientifico che non si esita a disprezzare qualsiasi ipotesi che trascenda l’apparenza della materia e a escludere con fastidio a priori qualsiasi strada che non sia quella consueta.
LA NOSTRA CONOSCENZA
Ma la nostra conoscenza, che produce i nostri ragionamenti che ci guidano nella via della fede, ci ha permesso di sapere con assoluta certezza – assoluta quanto indimostrabile (con i mezzi di misurazione odierna) che:
- L’energia intelligente e creativa dell’universo è presente ovunque
- L’energia intelligente e creativa dell’universo agisce secondo la propria natura
- La natura dell’energia intelligente e creativa dell’universo è sempre bene.
Secondo queste premesse si muove la nostra fede.
In questo abbiamo perciò soprattutto fede: che tutti i risultati, tutti gli effetti che provengono dall’azione dell’energia intelligente e creativa dell’universo sono buoni e sono tutti, incondizionatamente, bene.
Solo quando ci avviciniamo troppo alle cose contingenti, e perdiamo la giusta prospettiva, dimentichiamo la verità, cioè l’unità delle cose visibili e invisibili, e allora dimentichiamo che tutto è buono, e così siamo costretti a vivere “in questa valle di lacrime”.
Ma quando il nostro ragionamento procede da una conoscenza corretta, non abbiamo esitazione nell’abbracciare la fede, ovvero nel riconoscere che ogni cosa materiale non è altro che un effetto, una conseguenza, di una causache è sempre spirituale.
Lo ripeto: le manifestazioni nel mondo sensibile (visibile) sono sempre degli effetti, le cause si trovano sempre nel mondo sovrasensibile, spirituale (invisibile).
Gesù disse:
“Non giudicate secondo l’apparenza, ma giudicate con giusto giudizio.” (Giovanni 7, 24)
Ma come può il nostro giudizio essere corretto, quando l’invisibile, che è eterno e che è causa di ogni cosa, viene escluso?
La conoscenza e il frutto della ragione, la fede, sempre cercano di entrare nell’invisibile e di attrarre a sé e portare nuove magnifiche cose nel visibile. Non dimenticare perciò mai di cercare ogni nuova idea, ogni miglior salute, ogni più buona cosa, nel luogo in cui veramente si trovano, oltre ogni impressione e apparenza: nel tuo mondo spirituale.