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Socrate e il Nuovo Pensiero? Socrate e La Legge di Attrazione?
È veramente possibile comparare due mondi così distanti?
Sì.
Perché anche per il grande “eretico” greco, il ribelle e rivoluzionario padre della filosofia intesa come ricerca dell’uomo sull’uomo, i pensieri sono cose.
Il più moderno degli antichi
Diceva Socrate: dobbiamo essere tranquilli, autocentrati, mai ansiosi, e sempre pronti ad accettare ciò che gli dèi possono inviarci. Il mondo verrà a noi se sappiamo aspettare.
Si può notare come davvero Socrate sia tra i più moderni filosofi antichi. Fu il primo a esprimere il Nuovo Pensiero. Perché un pensiero, per Socrate, era più reale di un blocco di marmo, e un principio morale era più potente di un agente chimico.
Il Sofista, il professionista della filosofia, l’oratore a contratto, il persuasore a comando, vestito di seta e profumato, era per Socrate non più di un divertente passatempo. Nelle sfide che ingaggiava, nei dibattiti che sempre vinceva, non cercava un’affermazione di sé: voleva solo smontare quei giocattoli inutili. Socrate cercava pensieri esatti, principi esatti, comportamenti esatti; il primo principio del pensiero esatto di Socrate era che ciò che si diceva doveva corrispondere a ciò che si faceva; la menzogna non era un atteggiamento esteriore: mostrava un’asimmetria dell’anima. Per questo smontava gli argomenti dei sofisti con l’abilità di orologiaio che smonta gli ingranaggi di un cronografo: per loro i pensieri, le parole, i comportamenti, i valori, non erano che una scatola dentro cui non c’era niente; per Socrate, erano il linguaggio della verità e della libertà, presente in ogni uomo e donna.
I pensieri (e le parole) sono cose
Per il Nuovo Pensiero di Socrate, i pensieri e le parole sono cose. Creano il mondo. Ma anche se l’uomo è misura di tutte le cose, le cose non sono equivalenti; l’uomo è misura di tutte le cose non perché le cose siano a misura dell’uomo, ma perché è l’uomo che le misura: è il suo metro di giudizio l’unico metro che può utilizzare. Il “conosci te stesso” permette all’uomo di aumentare la sua capacità di valutare le cose, di allargare il suo metro di misura, fino a riuscire a misurare, per quanto gli è possibile, la realtà in tutta la sua misura, che è la misura della verità.
I Sofisti si inchinavano all’esteriorità e la adoravano e guadagnarono l’oblio. Socrate conquistò l’immortalità perché rifiutò l’esteriorità
Per Socrate l’esteriorità non poteva contare, perché contava solo la conoscenza di sé: non per affermarsi sopra la verità o oltre la verità, non per negare la verità o diluirla nelle opinioni ben argomentate, ma perché solo attraverso la conoscenza di se stessi si poteva, e si può, arrivare a misurare la verità, fin dove ci è possibile.
Come si deve vivere
Alcuni sostengono che la filosofia di Socrate sia relativista, che Socrate sia stato il primo ad aver “ucciso gli dèi” per “far crollare il cielo” sulla terra degli uomini e aver recintato la metafisica in antropologia. Non si spiegherebbe però, se così fosse, perché Socrate continuasse, quasi ossessivamente, a domandarsi “come” si “deve” vivere: l’avverbio di modo “come” identifica una metafisica; il verbo modale, servile, un imperativo categorico, l’ubbidienza a una legge. Il “come” indica che c’è già un modo di vivere esatto e la ricerca umana “deve” essere indirizzata a trovare quel modo esatto. Noi dobbiamo vivere in quel modo esatto. Se tutto fosse relativo, se tutto fosse soltanto un’opinione, non ci si potrebbe chiedere “come” si “deve” vivere: ogni modo sarebbe quello giusto, essendo il modo relativo alla singola persona; nessun dovere potrebbe esserci richiesto, nessun verbo servile potrebbe essere usato: non avremmo da servire nessuna necessità, nessuna verità.
Il padre dell'evoluzione della mente
E invece Socrate si domanda “come” si “deve”: tutta la sua esperienza di vita e tutto il suo insegnamento filosofico sono ossessivamente centrati sulla ricerca di questa necessità. La sua libera scelta di immolarsi a una città ingiusta è l’estremo, grandioso gesto di un uomo totalmente devoto alla verità.
Socrate non è il padre del relativismo, è il padre dell’evoluzione della mente umana, perché ha dimostrato che ogni uomo, ogni donna, in possesso di una mente e di un pensiero, può raggiungere e abitare la verità.
Prima di Gesù, Socrate ha mostrato al mondo fin dove può spingersi l’evoluzione dell’uomo. Socrate ha mostrato fin dove può spingersi l’evoluzione della mente; Gesù ha rivelato fin dove può spingersi l’evoluzione dello spirito?
L'AUTORE DEL POST ELBERT HUBBARD
Elbert Green Hubbard (1856-1915) èstato uno scrittore, filosofo e artista statunitense. Fin da giovane, manifesta sia aspirazioni artistiche che imprenditoriali. All’etàdi diciannove anni, segue un amico di famiglia, John Larkin, titolare di un’azienda che produce sapone a Buffalo, nello stato di New York, e diventa suo partner, occupandosi in primo luogo di marketing. Sotto la sua guida l’azienda si afferma come leader in iniziative di marketing pionieristiche: a lui si devono le prime sperimentazioni di acquisti via posta e altre innovazioni nel campo del direct marketing come bonus, buoni sconto e offerte premium.
Nel 1895 inizia la sua avventura editoriale: con la pubblicazione e l’incredibile successo di Messaggio per Garcia (oltre 40 milioni di copie vendute complessivamente nel mondo) il nome di Hubbard nel giro di pochi anni diventa di massa.
Lo scoppio della prima guerra mondiale sconvolge Hubbard, che si impegna in un lungo tour europeo, forte della sua fama internazionale, per scrivere reportage sul conflitto e cercare a tutti i costi di diventare ambasciatore di pace. La sua speranza si spegne tragicamente il 7 maggio 1915, quando la nave su cui viaggiavano lui e la moglie, la RMS Lusitania, viene silurata dal sommergibile tedesco U-20 per aver forzato il blocco navale dei tedeschi.